Qualcuno mi aspetta col sacchetto di pop-corn tra le mani. Cercherò di non deluderlo. Dedicando però solo due righe (due di numero) alle vicende di Inter e Napoli: il calendario del prossimo mese favorisce i nerazzurri. Se il Napoli si tiene a ruota, Conte ha ottime possibilità di vincere e congedarsi. Sì, perché ho la sensazione che possa anche venir via dal Vesuvio ed approdare ad altri lidi, con o senza il titolo di Campione d’Italia. Le offerte non mancano.
Ma veniamo a Juve-Atalanta di domenica sera. E’ la sconfitta -netta e inammissibile- di un progetto tecnico. Senza se e senza ma. Thiago Motta resta in panchina solo perché in società l’aspetto sportivo non è più quello prioritario. Dall’organigramma (ammetto, dopo quarant’anni di tifo bianconero, di non conoscere oggi il nome del presidente della Juventus), alle cariche e alle deleghe, si comprende bene che la società sia più impegnata a risanare i conti che a badare ai risultati sul campo contro Empoli, PSV e Atalanta. Ma se le prime due sconfitte potevano -in qualche modo- essere accettate, mal digerite o comprese, quella di ieri sera non è tollerabile, non perché l’Atalanta non sia avversario di valore (e ben più forte delle altre due compagini citate), ma perché questa dèbacle ha denotato un’incapacità tattica evidente da parte del nostro mister, che avrei sperato diventasse “ex” ai microfoni poi della stampa.
Il primo errore madornale (facciamo valere ventinove anni di calcio dalla Promozione ai dilettanti CSI): le mezzali contro le squadre di Gasp sono inutili. Inutili, fintanto restano larghe. Inutili, fintanto non permettono la superiorità a metà campo. Inutili se alte tra i 175 e i 180 cm, quando di là stanno Djimsiti e Kolasinac laterali. Non si gioca col 4-3-3 contro Gasp. Mai. Tanto meno per un novello come Motta. Che doveva andare a vedere il dvd della finale di Coppa Italia di nove mesi fa (nove mesi, non nove anni), per fare molto umilmente copia e incolla. Magari non avremmo vinto. Di sicuro non avremmo perso col risultato più pesante in casa dal 1967 a oggi. Mopsi non era manco nato.
Il secondo errore madornale (facciamo valere la logica maturata negli studi liceali al Lussana): mettere centravanti Kolo Muani. Significa essere stati allievi del Gasp, ma non averne capito un tubo. Come avrebbe dovuto Muani vincere il duello con Hien? Di forza? Non penso. Di agilità? Avrebbe dovuto tagliare in profondità cosa che non ha mai fatto domenica sera. Allora mi chiedo: come pensavano di superare la difesa dell’Atalanta? Cosa comprovata anche dal campo, visto che Carnesecchi ha fatto la prima parata al minuto ottantacinque su colpo di testa di un centrocampista, McKennie. E in campo ci sono stati dall’inizio Muani, Gonzalez, Yildiz, Mbangula, Koop. Nessuno ha calciato mai in porta nei novanta minuti della partita.
Il terzo errore madornale (basta avere una buona vista e la mia è ancora di 9-10/10 ad occhio nonostante invecchi): la scarsa forma fisica di alcuni giocatori della Juve. Solo un’hamburgeria farebbe di Wes Mckennie il suo testimonial di eccezione. Figuriamoci se un mister di calcio può elevarlo a faro o riferimento del gioco bianconero. In quelle condizioni?!? Solo un folle potrebbe schierarlo dal primo minuto contro Ederson e De Roon. Non vado oltre perché qualcuno potrebbe additarmi di cyberbullismo. E poi continuo ad insistere che pure Koopmeiners debba essere più asciutto di quel che è oggi. Il suo girovita sembra il mio. Sarò esagerato…
Il quarto errore madornale (epica la scena di riscaldamento al minuto settantuno mentre la palla corre sul terreno di gioco): inserire Dusan Vlahovic. Qui, il mister ha toccato il fondo. Io posso capire un credo tattico, che qualcuno ti segua di più, qualcuno ti segua di meno, che qualcuno sia più importante, qualcun altro meno. Se però metti il serbo a venti minuti dalla fine sullo 0-3, poi il serbo fa bene a lanciare nello spazio e in campo aperto Lookman per lo 0-4. Vlahovic ieri sera se l’è risa. Probabilmente l’unico della galassia Juve ad essere felice di siffatta figuraccia bianconera. Aveva due alternative, Motta: non schierarlo del tutto. Oppure mettere Dusan al posto di Yildiz o Gonzalez giocando con due punte ad inizio secondo tempo. Io scommetto saremmo andati meglio. Dopotutto l’unica squadra italiana che da sempre trita l’Atalanta arriva domenica: Thuram e Lautaro mica si defilano sulle fasce, anzi: giocano vicini e quando uno va incontro alla palla, l’altro attacca la profondità. Con due ali come quinti. Così, l’Atalanta ha molte meno possibilità di furoreggiare e vincere.
Il quinto errore madornale (visto che l’elenco è ormai lungo): pensare di uscire dal pressing nerazzurro col fraseggio basso e palla a terra. Puro masochismo. Non era meglio il lancio lungo nello spazio al di là della linea difensiva nerazzurra? Per costringere i centrali a correre verso il loro portiere e fare densità di uomini nella metà campo atalantina? Locatelli poteva fare il classico libero in una difesa a tre, per impostare e lanciare al posto di Di Gregorio. Cambiaso e Weah si sarebbero alzati all’altezza di McKennie e K. Thuram. Yildiz si sarebbe avvicinato al centravanti e Gonzalez poteva lasciare il posto a Koop a metà campo. Non è difficile per un quarantaseienne che non ha mai allenato. Figurati per uno che prende 3,5 mln a stagione…
SERIE DAL
WALHALLA e GIN UNITED, voto 5. Sembrano la coca cola allungata con l’acqua. Spumeggianti.
PEAKY BLINDERS, voto 8. Calhanoglu ed Elmas. Ecco perché mangia placidamente pop-corn. Attendista.
MOJITO FC, voto 8,5. Bellanova, Ederson, Retegui. Siamo alla sagra degli scarpinocc di Parre. Seriano.
ZEMANLANDIA, voto 9. Ma avevi la Coppa Italia? Non posso credere che un rossonero schieri Krstovic in Lecce-Milan… Veggente.
NEW RANT, voto 7,5. Lookman-Pulisic sono un investimento garantito. Oculato.
REAL BAGNARA, voto 10. De Roon ed Ederson. Senza parole. Glaciale.
TRUMPDORIA, voto 6,5. In Lazio-Udinese aveva in campo Romagnoli. L’avversario Dia. Romagnoli doveva fare quattro virgola cinque punti meglio del centravanti. Tac. Sciagura.
OCEAN’S 11, voto 9,5. Ma che panchina mi va a pescare? Ullallà! Mago.
LIGA DAL
FC BANGOCI, voto 9,5. Stecca solo Lazaro. Calhanoglu e Pulisic fanno un risotto allo zafferano che è una meraviglia. Meneghino.
ASTRONZO, voto 5. Messo sotto nel quasi copia-incolla da Raspadori e Soulé. Incerto.
RUBIN KEBAB, voto 7. Massima resa, minima spesa. Poi trovare Runavik nella sera di Juve-Atalanta 0-4… Missile.
REAL SABAUDIA, voto 10. Sbatacchiare così la capolista ed entrare in zona Champions. Vuole la panchina di Motta? Promessa.
FC BAZINGA e TEAM MIECHOV, voto 5. Yildiz ha deciso al contrario. Ma vale ‘sto ragazzo? Perplesso.
REAL BDC e JOE UNITED, voto 6. Lo United è specializzato nel ferma-grandi. BDC aggrappa il pari col gol di Romagnoli. Vibranti.
FC KLUMPU, voto 9. Ha detto addio alla Coppa Italia nel fare la formazione del campionato. Sommergibile.
DIVANO KIEV, voto 7,5. Elmas è stato il vero colpo del mercato di gennaio. Astuto.
Premio “Chi ha fatto la cazzata”: GIN UNITED. Troppi gol lasciati in panca a questo giro.
Premio “Il Buongiorno si vede dal mattino“: REAL BAGNARA. Quel gioco più tre meno tre a centrocampo è il colpo della settimana.
Qualcuno mi aspetta col sacchetto di pop-corn tra le mani. Cercherò di non deluderlo. Dedicando per...